super tuscan

I vini Supertuscan

Cosa significa Super Tuscan?

I Super Tuscan sono vini rivoluzionari, nati da un’idea innovativa e brillante.

Il nome “Super Tuscan” è stato coniato nei primi anni ’80 per descrivere genericamente un vino rosso prodotto in Toscana.

In una accezione più ampia, si tendono a considerare Super Tuscan tutti i vini prodotti in Toscana che per qualsiasi motivo (area geografica, resa delle uve, metodi di vinificazione e/o di maturazione, ecc…) non rientrano nel disciplinare di produzione della loro area di appartenenza.

Sono vini che dunque non rispondono alle linee guida della DOC (Denominazione di Origine Controllata) o della DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e sono totalmente “s”regolati!

Sono prodotti utilizzando il tradizionale Sangiovese e uve rosse non native o tipiche dell’Italia, quali i vitigni internazionali Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.

Come sono nati i primi Super Tuscan?

La storia inizia con il coraggio di alcuni produttori toscani, che, sfidando la legislazione locale e la diffidenza dei consumatori, sono riusciti a creare un’impronta, un punto di riferimento del vino italiano e uno stile che è divenuto di culto in tutto il mondo.

Un Super Tuscan ante litteram, il Sassicaia

Intorno al 1940, il Marchese Mario Incisa della Rocchetta, appassionato di cavalli da corsa e di vini francesi, decise di realizzare il sogno di realizzare un vino “di razza” come i suoi cavalli.

Dopo aver notato similitudini geografiche e climatiche tra la zona della Maremma Toscana con quella di Graves (Bordeaux), importò alcuni cloni di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc; queste uve furono piantate nella Tenuta San Guido e dopo una curata e attenta coltivazione, nel 1944 furono pronte le prime bottiglie di Sassicaia. All’inizio il vino veniva prodotto esclusivamente per il consumo familiare, mentre il primo raccolto da commercializzare arrivò solo nel 1968.

Il primo Super Tuscan, il Tignanello di Antinori

Ispirato da questo esempio, il Marchese Piero Antinori (cugino di Mario Incisa della Rocchetta), la cui famiglia produceva vino da oltre 600 anni, decise di spingersi oltre e modificò il processo di vinificazione del suo Chianti, aggiungendo al Sangiovese (vitigno tipico locale ed uva italiana più emblematica) un taglio di Cabernet Sauvignon e Merlot. Così nacque il Tignanello, che può essere considerato il primo vero Supertuscan con l’Italia nel pedigree, dal momento che il Sassicaia era un assemblaggio di sole uve francesi.

La consacrazione a livello mondiale

La consacrazione definitiva del genere avvenne quando il celebre critico americano Robert Parker, in una degustazione alla cieca, attribuì 100/100 punti al Sassicaia del 1985!

Da lì in poi l’idea di produrre in Toscana vini da Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah non venne più considerata blasfema ma anzi aprì la strada a una nuova storia nell’enologia toscana e italiana.

Questi grandi vini, poiché utilizzavano uve non consentite dal disciplinare, non potevano essere classificati come DOC né come DOCG. Inizialmente quindi furono etichettati semplicemente come “vino da tavola”, definizione tipicamente riservata ai vini di più bassa qualità nella piramide della classificazione dei vini italiana.

Una situazione paradossale: ufficialmente vino da tavola

Si era creata pertanto una paradossale situazione in cui nella stessa classificazione “Vino da Tavola” si trovavano dei vini molto semplici, a volte approssimativi! e dei grandissimi vini da fare invidia ai più famosi Château francesi.

Per ovviare a questo possibile equivoco, i critici internazionali, entusiasti di questi nuovi vini, cominciarono a chiamarli Super Tuscan, proprio per distinguerli dagli altri rossi di qualità inferiore che recavano in etichetta la dicitura “vino da tavola”.

Il termine è diventato sinonimo di viticoltura audace, avventurosa e innovativa, con produttori che sperimentano nuovi blend e nuovi metodi di coltivazione. Al tempo stesso è diventato sinonimo di uno stile di vini che vanno oltre la tradizione e sono apprezzati anche a livello internazionale.

Una casa per i Super Tuscan con la nascita delle Indicazioni geografiche tipiche (IGT)

Anche per risolvere questi nuovi paradossi dell’enologia italiana, venne quindi introdotta la classificazione IGT – Indicazione Geografica Tipica – che indica un vino di una specifica regione. Tale definizione è stata creata proprio per riconoscere la qualità di questi vini “fuori dagli schemi”.

Se si vuole creare un Super Tuscan, però, non si può semplicemente mescolare il Sangiovese con altri tipi di uve. Ciò che caratterizza questi vini è anche la storia dei loro vigneti, della loro anima e del territorio in cui sono stati piantati.

In poche parole, se volete sapere cos’è un Super Tuscan e qual è la differenza tra un Chianti Classico e un Super Tuscan, dovete assaggiarlo scoprendo e interpretando il luogo in cui è stato creato. Bisogna parlare con le persone che l’hanno fatto, conoscere la loro storia e la storia del terreno in cui si trova il vigneto.

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