Degustare un vino è un’operazione complessa, che richiede conoscenze e sensibilità specifiche. Di seguito trovate dei semplici consigli che vi saranno utili per migliorare il vostro palato e per stupire gli amici grazie alle vostre capacità di degustare in maniera corretta!
1) Osserva: Effettua un’ispezione visiva del vino sotto un’illuminazione neutra
2) Annusa: Identifica gli aromi attraverso l’olfatto
3) Assaggia: Valuta sia la struttura gustativa (aspro, amaro, dolce) che i sapori derivati dall’olfatto retronasale
4) Rifletti: Sviluppa un profilo completo di un vino che possa essere immagazzinato nella tua memoria a lungo termine
Iniziamo: impariamo … bevendo 😊 !
È importante mantenere una mente aperta. Non c’è bisogno di decidere immediatamente cosa ne pensi di un vino né cercare subito di decidere se è buono o cattivo. Per iniziare, basta prestare attenzione ad alcuni fattori.
Intanto, per favore: tieni il bicchiere in modo corretto! Per fare la degustazione e per bere meglio il vino, usa sempre lo stelo per non scaldare il vino con la mano.
1) Osserva:
il vino nel tuo bicchiere: Cosa vedi? Tieni il bicchiere alla luce e osserva il colore. È scuro, ricco? Riesci a vedere attraverso il colore del vino? Controlla anche l’opacità e la viscosità (archetti del vino). L’aspetto è la prima cosa che ci colpisce di un vino. Il suo colore, la sua limpidezza e la sua consistenza possono già fornirci numerose informazioni.
2) Annusa:
inspira profondamente! Dopo averlo esaminato alla vista, porta il vino al naso: si aprirà un mondo di sensazioni e di informazioni dalle mille sfaccettature. Non hai bisogno di immergere il naso nel bicchiere, ma assicurati che sia abbastanza vicino da poter cogliere le note importanti (note è il gergo del vino usato per aromi o sapori). Il profumo del vino è senza dubbio la sua caratteristica più importante.
A grandi linee, si può dividere il “naso” di un vino in tre categorie primarie:
- Aromi primari: provengono dal tipo di uva e dal territorio in cui cresce. Questi aromi includono frutta, erbe e note floreali.
- Aromi secondari: provengono dalle pratiche di vinificazione. Questi aromi includono (ma non soltanto) note come il pane appena sfornato e la birra (dal lievito) così come la panna acida e lo yogurt (dalla fermentazione malolattica).
- Gli aromi terziari: provengono dall’invecchiamento, di solito in rovere o eventualmente in terracotta. Questi aromi sono per lo più sapori intensi e/o speziati: noci tostate, spezie da forno, vaniglia, foglie autunnali, tabacco vecchio, cuoio stagionato…
3) Assaggia:
prova a sorseggiare un po’ di vino con l’aria in bocca in modo da poter aerare il vino stesso. Fallo roteare per un momento nella tua bocca, in modo che le diverse parti della lingua, e le loro rispettive papille gustative, possano avere un po’ di tempo per individuare le caratteristiche principali del vino. Dopo qualche secondo di riflessione, sentiti libero di deglutire. L’esame gustativo, ovvero l’assaggio vero e proprio del vino permette la valutazione di tutte le sensazioni gustative e palatali prodotte dalle sostanze non aromatiche contenute nel vino, che completano il suo profilo organolettico.
In ogni bicchiere di vino troverai:
- Corpo: il corpo è forse la nota più ovvia, ed è essenziale da menzionare perché aiuta a costruire nella tua mente il profilo del vino che stai assaggiando. Il corpo è il risultato di molti fattori – dalla varietà dell’uva, da dove viene, l’annata, il livello di alcol e come è prodotto. Il corpo è un’istantanea dell’impressione generale di un vino.
- Alcool: “Quanto ti scalda la gola il vino?” Possiamo percepire l’alcol verso la parte posteriore della nostra bocca, nella nostra gola. L’alcool dà peso al vino. Se un vino sembra “pesante”, spesso ha un contenuto alcolico più alto.
- Dolcezza: “Quanto è dolce o secco (non dolce) il vino?” La nostra percezione del dolce inizia sulla punta della lingua, e la prima impressione di un vino è il suo livello di dolcezza.
- Frutta: Gli aromi fruttati del vino sono principalmente primari (varietali) ma anche legati a processi fermentativi (secondari). Non è necessario fare l’elenco di frutta o verdura che percepiamo, ma è importante riuscire a individuare a che livello della nostra scala di percezioni tali aromi si collocano. Per gli aromi fruttati nei vini rossi più giovani si può spaziare da frutti di bosco scuri o rossi e ciliegie. Nei vini rossi più evoluti i profumi fruttati possono virare invece verso frutta in confettura, frutta sotto spirito, frutta disidrata.
- Acidità: L’acidità gioca un ruolo importante nel profilo generale di un vino perché è il fattore che fa venire l’acquolina in bocca quando si beve un vino; è ciò che determina il grado di freschezza del vino. Potete usare questi indizi per determinare se il vino proviene da un clima caldo o fresco, e anche quanto tempo potrebbe invecchiare.
- Tannini (astringenza): I tannini si trovano nei vini rossi e possono darci informazioni sul tipo di uva, sull’invecchiamento e sulla capacità del vino di invecchiare. Provengono dalla buccia, dai semi e dai raspi dell’uva e anche dall’invecchiamento in legno di rovere. In bocca, il tannino può dare la sensazione di succhiare un tovagliolo di cotone, come se la lingua fosse improvvisamente pastosa (astringenza). Più forte è questa sensazione, maggiore è il tannino. Ha un sapore erbaceo ed è spesso descritto, appunto, come astringente. I tannini hanno un’incredibile utilità nel vino e aggiungono una complessità al vino che eleva l’esperienza del bere.
4) Pensa:
le tue considerazioni finali sulla degustazione.
Hai mai notato che quando assaggi un vino per la prima volta, non puoi dire se ti piace subito? Ci vuole un secondo per avere l’impressione completa del vino; stai aspettando il finale – quando il sapore si dissipa. Il finale è spesso il momento determinante di un vino; può essere la differenza tra il monotono e lo spettacolare. Giunti al termine della degustazione, una volta effettuato l’esame visivo, olfattivo e gustativo di un vino, rimangono da fare una serie di considerazioni che completano il giudizio sul vino, ad esempio il suo stato evolutivo, la sua qualità complessiva e i suoi migliori abbinamenti con il cibo.
Il vino ha un sapore equilibrato o sbilanciato (cioè troppo acido, troppo alcolico, troppo tannico)? Ti è piaciuto il vino? Questo vino era unico o non memorabile? C’era qualche caratteristica che ti ha colpito?
Ecco una lista di base dei diversi tipi di finale di un vino.
- Finale morbido: Questo è il classico momento ‘ahhh’ per la maggior parte dei bevitori di vino. Mentre il vino può essere secco, asciutto, il finale ha una nota di morbidezza ed eleganza; sui rossi, i tannini sono gentili piuttosto che forti, ma ancora presenti. Su un vino bianco, si tratterà spesso di una consistenza ampia e cremosa.
- Finale aspro e pungente: questo vino avrà un sapore più aspro o amaro sul finale. Può avere alcune note verdi, ma su un vino di buona qualità, l’acidità sarà persistente, dando al vino un finale lungo e delicato. La natura rinfrescante dell’asprezza o dell’amarezza ti spinge ad un altro sorso.
- Finale fresco: indica spesso un vino che ha molti sapori di frutta appena matura sul finale; di solito si trova su vini giovani da climi moderati.
Quindi ci siamo!
Osserva, annusa, assaggia e ripeti il maggior numero di volte con tutti i vini che puoi!
(bevi responsabilmente).